Storia

All’inizio degli anni ’60, all’Ospedale S. Giovanni di Ripatransone, diretto dal prof. Alfonso Sarra, si ricoveravano non solo pazienti della Città ma anche dei centri limitrofi. Gli interventi che richiedevano trasfusioni di sangue erano numerosi e i donatori occasionali non erano sufficienti e soprattutto non erano controllati né organizzati; essi venivano chiamati a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche più volte nello stesso mese; i prelievi si effettuavano in contemporanea con la trasfusione, “braccio a braccio”.

Tra il 1960 e il 1962 il concittadino Giovanni Capocasa dopo avere conosciuto il segretario dell’AVIS provinciale cav. Vito Organari e grazie all’amicizia con il prof. Raffaele Riccioni, allora segretario della Sezione di S. Benedetto del Tronto, si avvicinò al mondo avisino e decise di costituire una Sezione AVIS anche nella nostra Città: la cerimonia di fondazione si tenne il 14 giugno 1963 nei locali del Circolo Cittadino, sotto il loggiato del Palazzo del Podestà, alla presenza del cav. Orpanari e dei primi 54 iscritti ripani. Lo statuto adottato era quello dell’AVIS nazionale avente come base l’aconfessionalità, la gratuità del dono e l’anonimato.

Dall’elenco dei 54 fondatori emerge la presenza di due sole donne; il loro esempio tuttavia coinvolgerà sempre più donatrici negli anni successivi.

Nell’autunno del 1964, grazie all’altruismo dei volontari e di molti artigiani locali, fu ristrutturato un locale sito in piazza Marconi, dato in comodato dal socio Gregorio Vespasiani all’AVIS, per farne sede dell’associazione.

Nello stesso anno l’AVIS riuscì ad acquistare un’emoteca per la conservazione del sangue segnando l’inizio della chiamata programmata; importante traguardo raggiunto grazie ai fondi raccolti tramite iniziative di promozione come il “1° Galà dell’AVIS” ed al finanziamento di Ditte ed Enti locali, al primo posto la Cassa Rurale ed Artigiana di Ripatransone, rimasta sempre vicina all’AVIS ripana.

L’entusiasmo dei primi donatori era contagioso e generava nuove iscrizioni tanto che nel 1965 i prelievi effettuati furono 209. I volontari si recavano a donare sia negli ospedali vicini sia molto lontano (Ancona, Roma…), ovunque ci fosse necessità di sangue.

Per i primi tempi l’AVIS ha provveduto all’intera gestione della raccolta di sangue, dalla chiamata dei donatori alla conservazione e distribuzione, fino all’emanazione della Legge n. 592 del 1967, in vigore dal 1971, che chiariva l’ambito di competenza dei volontari avisini, circoscritto al proselitismo, alla chiamata, tutela fisica e morale del donatore, e all’organizzazione dei prelievi, lasciando all’Ente ospedaliero tutta la parte medico-tecnico-trasfusionale.

Sebbene nel 1991 fu chiuso l’ospedale di Ripatransone, grazie all’impegno dei volontari ed alla partecipazione dei donatori, è rimasto sempre attivo fino ad oggi un punto di raccolta sangue cittadino dove è possibile donare, nelle date concordate con l’ASUR, che dispone il personale sanitario necessario.